domenica 4 agosto 2013

LO STRANO CASO DI SIXTO RODRIGUEZ

La storia del rock ha insegnato che ci sono artisti che hanno raggiunto la fama ed il successo solo dopo che se ne erano andati dal mondo reale, la storia di Sixto Rodriguez è per certi versi ancora più strana e sorprendente e solo oggi dopo che Searching for Sugar Man, presentato per la prima volta nel 2012 al Sundance Festival, ha vinto un Oscar come miglior documentario degli Academy Awards e la colonna sonora del film ha venduto negli Stati Uniti più di 250 mila copie, la sua vicenda è venuta a galla procurandogli un giusto quanto tardivo riconoscimento. Il merito va principalmente al regista svedese Malik Bendjelloul che ha costruito una pellicola in cui si racconta lo strano caso di Sixto Rodriguez, montandola come fosse una detective story e usando le testimonianze di coloro che nel corso degli anni  sono entrati in contatto con il personaggio : il produttore del suo disco d'esordio Cold Fact, Dennis Coffey, il co-produttore Mike Theodor, l'altro produttore  Steve Rowland, il conduttore radiofonico di Belfast David Holmes la cui compilation del 2002 Come Get It/I Got It ha introdotto Rodriguez ad una nuova audience, il proprietario del negozio di dischi  Mabu Vinyl di Cape Town in Sud Africa dove l'artista divenne a sua insaputa una star, le figlie di Rodriguez, vari musicisti e semplici addetti ai lavori. Una storia intrigante ed un documentario avvincente che si avvale della splendida fotografia di Camilla Skangestrom, con immagini suggestive di una Detroit periferica, cupa e nevosa in contrapposizione a una solare Cape Town e a magnifici scorci della costa oceanica sudafricana. Ci sono immagini di repertorio delle manifestazioni anti-apartheid dell'epoca, movimenti che adottarono le canzoni di Rodriguez come propria colonna sonora, si dice che lo stesso Biko fosse un suo fan, immagini del declino industriale di Detroit e dei moti di rivolta del 1967, delle marce per i Diritti Civili, oltre ad estratti dei tour effettuati dall'artista in Sud Africa dopo che il suo successo divenne di dominio pubblico e lo stesso Rodriguez venne a conoscenza della popolarità guadagnata in quel paese.  Ci sono i reperti di quando nel 1989 Rodriguez,  sempre attento alle difficoltà degli ultimi e delle classi subalterne, si candidò alla corsa per diventare sindaco di Detroit, città in cui ha sempre abitato lavorando, dopo la breve parentesi musicale degli esordi, come operaio, demolitore, insegnante, muratore. Searching For Sugar Man racconta la storia di un working class hero arrivato al successo tardivamente e inaspettatamente, molto tempo dopo che i suoi due dischi di debutto nel mondo del rock, ovvero Cold Fact  del1970 e  Coming From Reality del 1971 erano finiti nel dimenticatoio.
Sixto Rodriguez conosciuto anche come Rodriguez o Jesus Rodriguez nasce nel 1942 a Detroit nel Michigan, sesto (questa la ragione del nome Sixto) figlio di una famiglia di origine messicana (il padre) e nativo americana (la madre). Nel 1967 sotto il nome di Rod Riguez pubblica il singolo I'll Slip Away per la piccola etichetta Impact e poi  tre anni dopo ottiene un contratto con la Sussex Records, una sottomarca della Buddah. Cambiato il nome in Rodriguez fa uscire tra il 1970 e il 1971 due album, Cold Fact e Coming from Reality, splendidi esempi di un songwriter a metà strada tra pop e folk-rock dove convergono  elementi propri del primo Dylan elettrico, del Lou Reed alla Transfomer, del Cat Stevens più ispirato e del Garland Jeffreys dei meticci sobborghi newyorchesi. Canzoni fresche, ariose, portatrici di un messaggio di speranza anche se nate in una realtà sociale affatto facile, specchio di una dura realtà urbana fatta di povertà, alienazione ed emarginazione, la stessa che affligge il proletariato messicano e bianco della cintura industriale di Detroit. Rodriguez viene da quei quartieri, dal sobborgo di Woodbridge dove ha vissuto per oltre 40 anni senza mai lasciare la stessa casa, rifiutando la tecnologia, senza telefono, lottando contro il degrado della città reso esplicito oggi dalla bancarotta, la brutalità della polizia e la repressione governativa e per il ripopolamento della città.  Oggi Rodriguez ha il glaucoma ed è praticamente cieco ma per anni è stato un vero libertario, facendo i lavori più umili e pesanti, mai voltando le spalle all'ambiente in cui è cresciuto, anche quando il successo gli ha arriso. 
Il mancato successo in patria dei due album originali e l'annullamento del contratto con la Sussex portano Rodriguez ad abbandonare il mondo artistico musicale, sebbene non smetta di scrivere canzoni,  argomento di un terzo album non ancora messo in opera. Scompare, fa i mestieri più disparati, duri e manuali ma anche l'insegnante, di lui non si sente più parlare tanto che si vocifera  che si sia suicidato. Ma a metà degli anni settanta i suoi dischi beneficiano di passaggi radiofonici in Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda e Rhodesia. In Australia la Blue Goose compra i diritti dei suoi dischi e li pubblica ex novo, nel 1979, dopo anni di silenzio, Rodriguez gira l'Australia con il supporto della  Mark Gillespie Band e due show vengono pubblicati in Alive, disco australiano il cui titolo fa riferimento alle voci di una sua morte avvenuta l'anno prima. Ma il riconoscimento maggiore glielo tributa il Sud Africa dove nel 1981  At His Best,sintesi dei suoi due album,  diventa disco di platino e le sue canzoni vengono usate dai movimenti anti-apartheid per i loro contenuti  contro l'oppressione, il pregiudizio e la corruzione, così che i suoi dischi e la sua musica arrivano ad influenzare i gruppi musicali antigovernativi, gli alternative afrikaners. In Sud Africa è una specie di star ma Rodriguez ne è ignaro. Anche al pubblico sudafricano i dettagli della sua esistenza rimangono avvolti nel mistero, molti credono che l'artista sia stato ucciso in un concerto negli anni settanta e solo grazie ad un sito creato nel web dalla figlia maggiore viene alla fine fatta un po' di chiarezza sulla  vita e la  musica di Sixto Rodriguez, il quale finalmente nel 1996 si accorge di essere così popolare in Sud Africa. Naturale che l'artista, tornato così alla musica dopo anni di anonimato nella sua Detroit, intraprenda un tour da quelle parti, da cui il documentario Dead Men Don't Tour: Rodriguez in South Africa 1998, paese che visita quattro volte con più di trenta concerti. Torna tra il 2007 e il 2010 anche in Australia e la sua canzone Sugar Man finisce nella colonna sonora del film Candy con l'attore Heath Ledger.
Le cose per Rodriguez  cambiano radicalmente nel 2008 quando l'etichetta americana Light  In The Attic ripubblica Cold Fact e Coming From Reality così da reintrodurre il suo nome nel mondo musicale internazionale, e soprattutto con con l'uscita del documentario di Malik Bandjellou Searching For Sugar Man, circolato nei principali festival cinematografici americani ed europei, la cui versione in DVD ha venduto 24 mila copie solo in Inghilterra. Una sua canzone, I Wonder, è stata interpretata da Britanny Howard, cantante degli Alabama Shakes in un singolo pubblicato dalla Third Man Records, l'etichetta di Jack White, anche lui di Detroit.  Nel maggio del 2013 Rodriguez ha ricevuto un dottorato onorario in Lettere Umane dalla Wayne State University di Detroit e negli ultimi due anni è ritornato on the road suonando al Beacon Theatre di New York, al Coachella Valley Music, a Glastonbury e all'Hammersmith Apollo di Londra. A ottobre è previsto un suo show al Barclay Center di New York nello stesso posto scelto dai Rolling Stones per celebrare lo scorso anno il  50esimo anniversario della loro attività. Come dire che anche il business, qualche volta, ha un cuore.

1 commento:

Marco ha detto...

a quando un documentario su David Wiffen?