sabato 5 dicembre 2009

Get Yer-Ya’s Out! The Rolling Stones in Concert


NEW YORK, Madison Square Garden, 27 e 28 novembre 1969. La prima volta che usarono per i Rolling Stones l’appellativo di the greatest rock n’roll band in the world fu nel 1969 quando il presentatore Sam Cutler introdusse il concerto di Fort Collins in Colorado, prima data di uno straordinario tour americano che li vide suonare nelle maggiori città del paese registrando un successo senza precedenti. Il ritorno in America dopo tre anni di assenza aveva spinto gli Stones su quella strada di successo, genio, calcolo, lungimiranza, bravura, dedizione, perdizione e decadenza che li avrebbe accompagnati per quasi tutti gli anni ’70 creando un mito difficile da estirpare. Concerti quelli americani del 1969 che imposero una band del tutto rinnovata nello spirito e nel sound, conscia delle potenzialità che il nuovo chitarrista Mick Taylor poteva offrire in termini di blues ed ormai in grado di maneggiare la materia rock con una intensità e perfezione mai raggiunta prima, concerti che per la prima volta videro il pubblico ascoltare attentamente quello che avveniva sul palco senza sovrastare, come succedeva solo qualche anno prima, con le urla e gli isterismi il canto ed il suono degli strumenti.
Nello stesso 1969 vennero pubblicati il singolo di successo Honky Tonk Woman e l’album Let It Bleed, due lavori con cui gli Stones rimarcavano la loro svolta “americana” ma il fatto terribile, quello che contribuì ad alimentare l’immagine satanica del gruppo, fu il disastro di Altamont del 6 dicembre, un altro free concert messo in piedi in maniera del tutto inadeguata da Jagger e soci per placare le critiche dei media americani che li accusavano di essere responsabili della lievitazione dei prezzi dei biglietti dei concerti rock. Un megafestival che nelle intenzioni doveva essere la Woodstock della west-coast ma che il brutale assassinio di uno spettatore da parte del servizio d’ordine degli Hell’s Angels trasformò nell’epilogo degli anni sessanta e dell’utopia hippie.
Quando gli Stones si esibirono al Madison Square Garden di New York, il 27 e 28 novembre, Altamont non era ancora successo e quelli furono i più grandi show che il gruppo avesse mai realizzato. Il tour era partito il 7 novembre da Fort Collins nel Colorado e nel giro di un mese toccò Los Angeles, Oakland, San Diego, Phoenix, Dallas, Auburn, Champagne, Chicago, Detroit, Philadelphia, Baltimora, New York, Boston, West Palm Beach per un totale di diciassette date e ventitre concerti. Quando gli Stones arrivarono a New York l’eccitazione era alle stelle.
Era la prima volta che gli Stones si esibivano nel tempio del Madison Square Garden, furono quattro show (due per giorno) sferzanti, mirabolanti e pieni di energia, che a detta di molti furono quanto di meglio e di più forte si era visto fino allora nel rock. Si pensa che almeno 55mila newyorchesi (un record per l’epoca) siano accorsi a vederli, il New Yorker scrisse I Rolling Stones hanno offerto un’esibizione musicale ed insieme teatrale che non ha uguali nella nostra cultura.
Lester Bangs sul numero di Rolling Stone del 12 novembre 1970 fu ancora più netto: il miglior concerto rock che sia mai stato pubblicato su disco.
L’anno dopo la London/Decca pubblicò quel concerto nel disco Get Yer-Ya’s Out! –The Rolling Stones in Concert forse costretta dalle vendite del bootleg Live Than You’ll Ever Be che riportava con ottima qualità audio la registrazione dello show di qualche giorno prima, il 9 novembre 1969 all’Oakland Coliseum. Dieci le tracce riportate dal live ufficiale, conosciuto dai fans del gruppo come il disco dell’asinello per via della copertina, troppo poche per testimoniare di un evento così importante e deflagrante.
È di questi giorni la pubblicazione del 40th Anniversary Deluxe Box Set di Get Yer-Ya’s Out! un box che ridà lustro a quel concerto e sopperisce all’estrema stringatezza dell’originale. Per la prima volta un disco degli Stones è ripubblicato con una ricchezza di aggiunte ed una cura che appagano gli appassionati contribuendo anche a fare memoria storica oltre che musicale di un evento e di un periodo. Adesso c’è un corposo ed elegante box che include l’intero disco originario prodotto dal maestro Glyn Johns potenziato da un ulteriore CD di 5 brani estratti dagli stessi concerti, più un altro CD riportante le performance dei “supporter” B.B King ed Ike & Tina Turner oltre ad un suggestivo DVD con le sequenze di Albert Maysles che propone gli estratti dei concerti newyorchesi e le riprese di quel tour. Il tutto corredato da un approfondito booklet di una cinquantina di pagine scritto e fotografato da Ethan Russell in cui si racconta quella avventura oltre a riportare la storica recensione di Lester Bangs. Infine c’è la locandina in scala ridotta della tournee ed un codice per accedere al downloading di I’m Free (live) per Guitar Hero5.
Una operazione degna di quel concerto che da una parte permette di rivivere lo show del Madison Square Garden nella incandescente sequenza del disco originario con una qualità audio eccellente e dall’altra aggiunge cinque chicche prima sparse su bootleg ormai introvabili come lo strepitoso country-blues acustico di Prodigal Son, l’altrettanto acustica You Gotta Move di Fred McDowell che sarebbe stata pubblicata solo nel 1971 su Sticky Fingers e le elettriche Under My Thumb, I’m Free e Satisfaction, versione questa da cardiopalma, più lunga del solito, eccitatissima, inspiegabilmente omessa nell’originale disco del 1970.

Se questi sono gli Stones del ’69 ovvero una (se non la) annata migliore della loro lunga avventura live, non sfigurano nemmeno gli show di B.B King ed Ike & Tina Turner che riempiono il terzo CD. Elegante ed appassionato nello stesso tempo, B.B King infila alcuni classici del proprio repertorio, tra cui una swingata versione di Everyday I Have The Blues, tenendosi però alla larga dalla fredda compostezza e dal manierismo delle esibizioni che verranno. In cattedra c’è la sua Gibson, il suo vocione è una bevanda calda nel gelo di una notte invernale, la band è stellare ed il set all’insegna di un blues fluido e avvolgente. Torrido e grondante di erotismo il set di Ike&Tina Turner. E’ sufficiente sentirla senza vederla per capire quanto pathos ci sia nella performance di Tina la tigre, un autentico animale da palcoscenico che l’allora marito e tentatore Ike spinge verso un R&B estremo e focoso, con momenti di incredibile intensità come nella versione di I’ve Been Loving You Too Long di Otis Redding dove nel gioco a chiamata e risposta tra Tina ed Ike sembra di essere in una seduta di sesso. Poi, con soli sei brani Ike & Tina Turner passano in rassegna la storia del rock e del R&B infilando lo Steve Winwood di Gimme Some Loving con la Dusty Springfield di Son Of A Preacher Man, l’Arthur Conley di Sweet Soul Music con i Creedence di Proud Mary, i Beatles di Come Together con l’Wilson Pickett di Land Of A Thousand Dances.

Il DVD è invece opera del regista Albert Maysles, lo stesso del film Gimme Shelter, che aveva filmato l’intero tour del 1969. E’ possibile quindi bearsi di una bella sequenza di immagini tra cui l’affollato backstage del Madison con Keith Richards e Mick Taylor che fraternizzano con Jimi Hendrix e “assaggiano” le chitarre, una scatenata e coinvolta Janis Joplin che balla sulle note di Satisfaction e le esecuzioni acustiche a due (Richards e Jagger seduti) di Prodigal Son e You Gotta Move e quelle elettriche di tutta la band di Under My Thumb, I’m Free e Satisfaction. Uno spaccato eloquente della contagiosa atmosfera del Madison Square Garden.
Completano il quadro le buffe riprese su una deserta autostrada inglese con il fotografo David Bailey, un infreddolito Jagger e un Charlie Watts vestito da guerriero medioevale impegnati nella realizzazione della celebre copertina dell’asinello di Get Yer Ya-Ya’s Out!. Copertina che sostituì quella originaria e di cui il booklet ci racconta l’intera storia. Chiude il DVD le immagini degli Stones che scherzano con i Grateful Dead a San Francisco prima di volare con l’elicottero ad Altamont.
Senza ombra di dubbio questa 40th Anniversary Deluxe Box Set di Get Yer-Ya’s Out! si candida ad essere la ristampa dell’anno festeggiando degnamente l’anno in cui The Rolling Stones divennero the greatest rock n’roll band in the world.

Mauro Zambellini Dicembre 2009

4 commenti:

Blue ha detto...

Sì però a prima vista mi pare che di Rolling Stones ci siano queste cinque canzoni messe su un CD nuovo, quando ci sarebbero state primo CD. Non è stato neppure ripristinato l'ordine originale dello show.
Il tutto ad un prezzo non proprio regalato...

zambo ha detto...

purtroppo gli show non avevano la durata di quelli oggi dato che ne facevano due a sera. Le canzoni sono quelle, rimetterle nella lista del disco originario voleva dire snaturarne la versine primitiva anche se poteva essere fatta ma si sa le case discografiche sono conservative. Le canzoni aggiunte nel secondo CD sono di prima qualità, Satisfaction è strepitosa e le due acustiche non da meno. Lo show di Ike & Tina Turner è comunque notevole. Forse meglio si sraebbe potuto fare col DVD pubblicando l'intero show del Madison, presumibilmente filmato interamente da Maysles.

Paolo ha detto...

Carissimo Mauro, perdona se approfitto di questo spazio ma l'occasione di parlare con te di Stones e' troppo ghiotta (sono il Paolo del commento sui Gov't Mule). Le considerazioni tue e di Blu sono le stesse che ho fatto appena apparsa la notizia. Perche' non la scaletta originale in un unico CD (come il mitico "Liver.....") ? e perche' non tutto il concerto in DVD ? a mio parere queste due "pecche" minano molto il giudizio complessivo sull'operazione (anche se il cofanetto con il vinile e' veramente super). Era l'occasione per mettere "le cose a posto" e l'hanno sciupata come quasi sempre quando ci sono gli Stones di mezzo (vedremo che combineranno con il deluxe di Exile ...). Cmq la mia domanda e' questa, ti risulta che un paio di brani di Get Yer vengano da Baltimore e non da New York ? Io ho una ristampa boots di Get Yer di qualche anno fa (con gia' dentro le bonus uscite nel cofanetto !!!) che appunto da questa informazione.

Paolo ha detto...

Mauro di seguito alcune note di dettaglio tratte dalla "bibbia" di Nico Zentgraf sui brani di Get Yer, se fosse vero ci sarebbe appunto un brano da Baltimore se non due. nessuno se ne accorgera' mai, pero' se questo era il concerto del MSG ........:
700100B January - February : London, Olympic Sound Studios and Trident Studios. Mixing and overdubbing for the upcoming album Get Yer Ya Ya's Out.
Producers: Glyn Johns & The Rolling Stones. Sound engineer: Glyn Johns.
- Jumping Jack Flash (MJ/KR) -New York City, 27.11.69
- Carol (Chuck Berry) -New York City, 28.11.69, 1st show
- Stray Cat Blues (MJ/KR) -New York City, 28.11.69, 1st show
- Love In Vain (Robert Johnson) -Baltimore, 26.11.69
- Midnight Rambler (MJ/KR) -New York City, 28.11.69, 2nd show
- Sympathy For The Devil (MJ/KR) -New York City, 28.11.69, 1st show
- Live With Me (MJ/KR) -New York City, 28.11.69, 2nd show
- Little Queenie (Chuck Berry) -New York City, 28.11.69, 1st show
- Honky Tonk Woman (MJ/KR) -New York City, 27.11.69
- Street Fighting Man (MJ/KR) -New York City, 28.11.69, 1st show or Baltimore 26.11.69